L’arbitra Manuela Nicolosi e i pregiudizi in campo: 'Ho pensato tante volte di mollare, ma avevo un sogno'

Dic 12, 2024 - 03:45
 0  11
L’arbitra Manuela Nicolosi e i pregiudizi in campo: 'Ho pensato tante volte di mollare, ma avevo un sogno'

Oggi Manuela Nicolosi è una dei talent arbitrali più conosciuti a livello internazionale. Ma il suo percorso per diventare arbitra, perché così si fa chiamare in campo e non “arbitro donna”, non è stato per niente facile a causa dei pregiudizi contro una donna che si occupa di calcio. Dopo aver raggiunto dei record incredibili come aver fatto parte della prima terna arbitrale femminile a dirigere una finale europea maschile ed essere entrata nella squadra di commentatori di DAZN per la nuova stagione, Manuela Nicolosi arriva anche in libreria con Decido io. Dal sogno alla Supercoppa. Nel libro, l’arbitra 44enne racconta il suo percorso, le difficoltà e gli ostacoli affrontati per arrivare infine a coronare il suo sogno. Manuela Nicolosi è stata ospite del Trio Medusa a Chiamate Roma Triuno Triuno su Radio DEEJAY per raccontare la sua storia. Clicca sul player qui sotto per ascoltare l’intervista. Classe 1980, Manuela Nicolosi è una figura di spicco nel mondo arbitrale, riconosciuta sia in Italia che a livello Internazionale. La sua carriera è iniziata a soli 15 anni grazie all’apertura dell’arbitraggio femminile ed è proseguita, dopo uno stop di due anni, in Francia, dove ha vissuto per 13 anni. Qui, come racconta al Trio Medusa, ha superato con successo il concorso nazionale per arbitri: Per diventare arbitro il processo è sempre lo stesso: devi fare un corso, alla fine del corso dai un esame e poi cominci ad arbitrare. Solo che quando inizi ad arbitrare sei completamente sola in campo, perché non hai assistenti fino alla promozione e inizi dai campi di calcio dei giovanissimi. Gli inizi, soprattutto da giovane, non sono stati semplici. I pregiudizi in campo, e attorno al campo, si sono sempre fatti sentire anche in modo pesante: Quindi arrivi sul campo, sei sola e hai i dirigenti uomini, i giocatori uomini e il pubblico, soprattutto, fatto di uomini. Infatti le partite peggiori, dove sono stata più male, sono le prime partite, perché dai genitori – che potevano essere mio papà – ricevevo degli insulti veramente pesanti. E io avevo la stessa età, quasi, dei ragazzi che stavo arbitrando. E ricevere quegli insulti quando sei completamente sola, negli spogliatoi poi rientri e ti scendono le lacrime.

Qual è la tua reazione a questa notizia?

like

dislike

love

funny

angry

sad

wow

Giò Barbera Giornalista iscritto all’elenco dei “Professionisti” dal 2003. Iscritto all’Ordine dei Giornalisti della Liguria dal 1991 come pubblicista fino al 2003 quando ha superato l’esame a Roma per passare ai professionisti. Il suo primo pezzo, da album dei ricordi, l’aveva scritto sul ‘Corriere Mercantile’ (con l’edizione La Gazzetta del Lunedì) nel novembre del 1988. Fondato nel 1824, fu una delle più longeve testate italiane essendo rimasto in attività fino al luglio del 2015. Ha collaborato per 16 anni con l’agenzia Ansa, ma anche con Agi, Adnkronos, è stato corrispondente della Voce della Russia di Radio Mosca, quindi ha lavorato con La Repubblica, La Padania, Il Giornale, Il Secolo XIX, La Prealpina, La Stampa e per diverse emittenti radiofoniche come Radio Riviera 3, Radio Liguria International, Radio Babboleo, Lattemiele, Onda Ligure. E' direttore del portale areamediapress.com e di Radiocom.tv